Attività svolte nell'a.s. 2012-13

  • Cortometraggio "Questa adesso è la mia casa, questo adesso è il mio paese" - Attività TED-TV a.s. 2012-13
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Questo progetto è stato inoltre presentato in occasione del bando indetto dalla COOP ESTENSE per le scuole secondarie di II grado delle province di Modena e Ferrara danneggiate dal sisma del maggio 2012, che promuove la realizzazione di laboratori didattici educativi di natura artistica e multimediale che abbiano come tema l’interpretazione della ricostruzione e dello sviluppo dopo il sisma. Il lavoro sottoposto alla commissione Coop Estense dal nostro Istituto, dal titolo “RACCONTAMI CHI SEI,DA DOVE VIENI. QUESTA ADESSO E’ LA MIA CASA, QUESTO ADESSO E’ IL MIO PAESE” è stato giudicato di indubbio interesse e di rilevante valore ai fini dell’attività didattica rivolta ai ragazzi e rispondente in pieno ai requisiti richiesti per essere inserito nell’ambito dei progetti da sostenere attraverso l’iniziativa LA SCUOLA SIAMO NOI 2013. E’ stato quindi selezionato tra i dieci laboratori che riceveranno il sostegno previsto dal bando Coop Estense.

 

CORTOMETRAGGIO “RACCONTAMI CHI SEI, DA DOVE VIENI-QUESTA E’ ADESSO LA MIA CASA, QUESTO E’ ADESSO IL MIO PAESE”

Trattamento

Il video inizia con la ripresa di un enorme POSTER della cartina dell’Emilia Romagna, dove un CERCHIO ROSSO circonda i territori della zona colpita dal sisma . Su questa cartina compariranno a turno le IMPRONTE di tanti colori diversi delle mani di ragazzi provenienti da differenti paesi, italiani e stranieri. Ciascuno risponderà a una o più domande poste dai compagni riguardanti la sua provenienza, i suoi gusti, i suoi pensieri. Gli intervistatori non compariranno né le loro voci, così che gli intervistati si esprimano in modo spontaneo su argomenti affrontati in un incontro precedente con i loro intervistatori.

Segue la ripresa dell’intera cartina. La videocamera, avvicinandosi, riprenderà le immagini di città comprese all’interno del cerchio rosso: sono i paesi del sisma, di cui ci occuperemo. Le foto rappresentano di ciascuno il luogo più noto, LA PIAZZA, come era prima del terremoto.L’ultima inquadrata è la piazza di Novi.

L’immagine a colori della piazza viene oscurata, si ode un rumore simile al boato del terremoto, nel buio.

La stessa piazza che avevamo lasciata ancora integra e a colori ricompare nello stato di devastazione attuale, in bianco e nero. Si vedono in lontananza due ragazze che osservano questo triste paesaggio. Di sottofondo compaiono pensieri dei ragazzi, raccolti nel corso di incontri precedenti e registrati. La videocamera si avvicina a una delle ragazze e al luogo che sta osservando (es. resti della torre di Novi, il bar centrale distrutto…) che diventa guida e ci conduce spiegando l’accaduto sino al luogo successivo, in cui la sua compagna subentra come guida e narratrice. Il percorso si conclude davanti alle case delle due ragazze (“Questa è adesso la mia casa”, “Qui abito io”).

Le riprese successive seguiranno uno schema analogo, con percorsi differenti. Per ogni paese ci sarà però una sola guida. Nel caso di Cavezzo andremo ad intervistare il dj della radio sorta recentemente, creata da ragazzi del paese per parlare del terremoto e della ricostruzione.

Paesi che visiteremo:

  • NOVI (2 GUIDE, UNA DI 2°H E UNA DI 2°O)
  • MOGLIA (UNA GUIDA DI 2°O, CON CASA DANNEGGIATA)
  • ROVERETO (UNA GUIDA DI 2°H, DALLA SUA ABITAZIONE FINO
  • AL CENTRO)
  • S.ANTONIO IN MERCADELLO (UNA GUIDA DI 2°O)
  • S.POSSIDONIO (UNA GUIDA DI 2°H)
  • CAVEZZO (INTERVISTA DJ RADIO)
  • CARPI: CHIESA DI SAN NICCOLO’, DUOMO, forse S.Francesco,
  • forse Fossoli (GUIDE 2°H)

Ogni percorso seguirà le indicazioni fornite dai ragazzi. Ci saranno riprese panoramiche con sottofondo di musica e pensieri registrati alternate a riprese dei luoghi in cui le guide si fermano per raccontare.

Scena finale: piazza di Cavezzo o Rovereto. La piazza è vuota, spoglia, triste, in bianco e nero. Di sottofondo un pezzo rap, che parla di quello che non vogliono e di quello che vogliono i giovani di questi luoghi per il loro futuro. Anzi lo pretendono! Compare un viso, quello del cantante, compaiono altri visi, compaiono figure intere di ragazzi che un po’ alla volta riempiono la piazza, che prende colore, riacquista vita. La piazza è piena di ragazzi , è tornata a colori.

 

PENSIERI

"Non credevo sarebbe successo,

pareva non finisse più.

Mi ricordo il rumore.

Ero nel panico, ma non per me stessa.

Ricordo ogni minima crepa.

Mi hanno aiutata.

La vedo come una sconfitta."

Asia Terrando

 

"Durante il terremoto, mentre tutti pensavano alla paura che potesse ritornare, io pensavo alla lezione che ci voleva trasmettere: le cose materiali si perdono in un attimo."

Stefano Beccari

 

"Durante il terremoto tutti erano più gentili e generosi, ora, forse, anche più indifferenti di prima."

Marco Neri

 

"A noi tunisini, nel periodo del terremoto, la Tunisia ha mandato due aerei con cui potevamo tornare gratuitamente nel nostro paese.

Però non tutti andarono, compresa me."

Khaoula M'Barki

 

 "Ho conosciuto nuove persone. Di alcune non avrei mai pensato che un giorno saremmo diventati amici, ma è successo."

Khaoula M'Barki

 

"Con il terremoto non ha tremato solo la nostra terra, ma anche le nostre emozioni. Mi sono sentita estremamente impotente."

Alessandra Panzetti

 

"Questo evento sismico non lo scorderò mai, però una cosa bella e importante l'ha fatta : riavvicinare i miei genitori."

Federica Torelli

 

"Mi tremavano le gambe. Mia madre mi cercava ovunque e alla fine mi ha trovata: abbiamo pianto insieme."

Veronica Rudcovscaia

 

"Il caos assoluto, macchine che suonavano il clacson, gente che correva per strada, molti che urlavano... finalmente arrivato a casa vidi mia madre."

Chouaib Drihmi

 

"La mia casa mi fa paura. Come si può arrivare ad odiare il posto in cui sei vissuta? Come si fa a non voler più tornare nella propria casa?."

Giada Umana

 

"E' arrivato mio padre da Medolla, dicendo che era caduta la sua fabbrica mentre lavoravano; per fortuna sono riusciti a scappare , qualcuno si è buttato dalla finestra."

Antony Serpico

 

"Quella notte avrei dovuto dormire a casa di mia zia, a Rovereto.

Invece sono tornata a Carpi. La casa di Rovereto la notte stessa è crollata."

Alessia Righi

 

"Di notte dormivamo dentro a un furgone. In questo tempo non ho fatto altro che pensare alle persone che non hanno mai avuto una casa."

Aslam Samreen

 

"E' stato difficile stare nelle tende, perchè dovevo stare in mezzo a tanta gente che non conoscevo."

Arshad Jawaria

 

"Dopo questa esperienza dobbiamo essere sempre più forti e sempre più uniti per andare avanti."

Asia Terrando

 

"Chissà quando finirà."

Marianna Piuca

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elenco_partecipanti.pdf
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