Tre alunni del Meucci volano in Cina grazie all'Erasmus

Pietro Ferrari, classe Quinta G Turismo, Sofia Gualdi e Lorenzo Franchini, classe Quinta K Relazioni Internazionali e Marketing sono i tre studenti dell'IIS Antonio Meucci che sono appena tornati da un'esperienza in Cina. Racconta Pietro: "Abbiamo partecipato al progetto Erasmus presso la città di Tianjin, una delle quattro municipalità della Repubblica Popolare Cinese. Durante la nostra esperienza abbiamo soggiornato in due campus differenti: il primo è il Tianjin Medical College, ospitante 8mila studenti, in cui abbiamo partecipato a lezioni teoriche in cui ci hanno spiegato la dieta cinese, il marketing farmaceutico cinese e alcune ricette dei loro farmaci prodotti da erbe locali. Abbiamo preso parte anche a lezioni pratiche come il Massage Tui Na, ovvero i tipici massaggi cinesi per alleviare dolori lungo tutto il corpo e a lezioni di primo soccorso. Abbiamo anche visitato delle aziende (come la Medvalley Technology Traditional Chinese Medicine Technology Co. Ltd.), in cui ci hanno mostrato dei modelli di soggetti umani con i quali i chirurghi si allenano a fare operazioni interne e altre pratiche". 

"A metà dell’esperienza – continua – ci siamo spostati al Tianjin Bohai Vocational Technical College, concentrato sull’economia e istituti professionali, ospitante 20mila studenti. All’interno di quest’ultimo abbiamo svolto attività perlopiù pratiche come l’osservazione di sostanze al microscopio, la coagulazione delle acque reflue, la creazione del cartongesso e la fabbricazione di tubi e infine qualche lezione di simulazione di impresa. Abbiamo anche visitato una fabbrica di saline con anche un museo all’interno, una mostra di sculture di terracotta e una visita a una delle aziende più grandi della Cina produttrice di noodles confenzionati. Inoltre, abbiamo svolto delle visite culturali al di fuori del programma del campus: abbiamo visitato la Grande Muraglia Cinese, la Città Proibita e il Tempio del Paradiso, salendo a bordo del secondo treno più veloce del mondo, da Tianjin a Pechino".

"La difficoltà più grande che ho riscontrato – conclude – è stata la comunicazione. Nella città di Tianjin e nei due campus che ho frequentato le persone che parlavano inglese erano poche, e questo ha reso anche più complicata la circolazione in metropolitana e in taxi, nei quali utilizzavamo il traduttore del cellulare per farci comprendere. Gli aspetti culturali più “spiazzanti” sono la diversa concezione degli spazi pubblici: abitando in un paese di 7mila abitanti, passare a una metropoli di 14 milioni di abitanti è stato impressionante. Quasi nessuno usa contanti, si paga tutto tramite telefono con applicazioni come Alipay o Wechat, anche acquisti piccoli come una bottiglia d’acqua. Inoltre mi ha colpito l’organizzazione dei campus, che è studiata al minimo dettaglio: orari rigidi e precisi, solo due minuti di ritardo sono considerati irrispettosi. Sono stato sorpreso anche dall'altissimo livello di sicurezza: telecamere ovunque, si ha come la sensazione di essere sempre osservati, ma allo stesso tempo la sensazione di poter girare tranquilli a qualsiasi orario. Infine, questa esperienza mi ha lasciato una maggior apertura mentale, tanti nuovi ricordi indimenticabili e amicizie".

Erasmus Cina
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